Si è tenuto la scorsa settimana a Roma, presso la sede della Commissione di Vigilanza dei Fondi pensione (Covip), il seminario “Fondi pensione e Fondi sanitari nel ciclo virtuoso dell’integrazione” organizzato da Mefop e dedicato ai temi dell’integrazione tra assistenza e previdenza.
La giornata di lavoro si è aperta con i saluti del Presidente Mefop, Mauro Marè, e del Presidente facente funzione di Covip, Francesco Massicci. Marè ha spiegato l’importanza di un coordinamento sinergico delle forme complementari di assistenza e previdenza. In un contesto socio-economico che presenta bassi tassi di sostituzione, discontinuità lavorativa e, per contro, un allungamento medio della vita, un “pacchetto welfare” efficiente che si contrapponga a un elevato rischio di autosufficienza dei cittadini si rende quanto prima necessario.
Come fare? Soggetti diversi, come i Fondi pensione e i Fondi sanitari, possono mettere a fattor comune le rispettive competenze e il proprio know-how in materia di previdenza e assistenza, ricoprendo con le loro azioni aspetti diversi del welfare e rendendo più efficaci ed efficienti quelle attività e quei servizi messi già in atto o ancora in potenza.
La strategicità della sinergia tra Fondi pensione e Fondi sanitari è stata sottolineata anche dal Presidente Massicci, che vede nei Fondi pensione e nei Fondi sanitari una possibile leva di governo nel settore della sanità.
Fondi pensioni e Fondi sanitari potrebbero fungere da “parti sociali” in ambito sanitario, un settore che, data la situazione demografica del nostro Paese, è destinato a espandersi, nonostante sia soggetto – come altri settori – a una politica di riduzione della spesa e contenimento dei costi.
L’intervento Mefop, curato da Damiana Mastantuono, ha ripreso il fil rouge della fondamentale importanza di avere oggi un sistema di welfare integrato solido e ben strutturato, fondato sull’auspicabile (e sulla carta possibile) sinergia tra Fondi pensione e Fondi sanitari.
Precisa però Damiana Mastantuono che sinergia non significa integrazione tra due strumenti che presentano comunque proprie, e forti, specificità e differenze. Significa piuttosto creare insieme le basi per la promozione e lo sviluppo di un “pacchetto welfare” che contenga sia previdenza che assistenza sanitaria. Collaborare e coordinarsi sulle prestazioni che interessano i due sistemi, come ad esempio quella per la Ltc (Long term care), una prestazione principe per i Fondi sanitari, ma che riveste una grande importanza anche per i Fondi pensione, e per permetterne al tempo stesso un maggiore sviluppo.
I lavori sono proseguiti con gli interventi dei rappresentanti del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Bruno Busacca, e del Ministero della Sanità, Roberto Scrivo. Bruno Busacca ha ribadito come il tema del welfare integrato sia strategico per incrementare la tutela sanitaria dei cittadini. La frammentazione delle azioni e dei soggetti in campo può però rappresentare un limite che mina in qualche modo l’efficienza degli strumenti e l’efficacia delle azioni. Come ovviare a questo limite? La possibilità di aggregare domanda da parte dei Fondi sanitari, ha proseguito Busacca, determinando così un nuovo modello di domanda collettiva, potrebbe avere un’incidenza sulle modalità di offerta delle prestazioni sanitarie. Busacca ha, inoltre, comunicato che tra i due Ministeri, Lavoro e Salute, è già stato avviato un dibattito sul tema, che ha portato alla costituzione di un gruppo di lavoro interno con l’obiettivo di avviare politiche di welfare integrato. La costituzione del gruppo di lavoro interministeriale è stata confermata anche da Roberto Scrivo, che nel suo intervento ha ribadito che i Fondi pensione e i Fondi sanitari sono – e rimangono – strumenti ben distinti, che nascono con finalità diverse e presentono specificità diverse in termini di governance, esperienze e competenze, ma che possono tranquillamente collaborare su tematiche comuni che investono entrambi. Scrivo ha annunciato anche che a settembre dovrebbero avviarsi i lavori per una normativa più organica in merito all’assistenza sanitaria integrativa.